Informativa vaccino anticovid per i lavoratori

 

Gentile Cliente,

Con l’introduzione del vaccino diverse scuole di pensiero ed eminenti rappresentanti di materia giuslavorista hanno espresso opinioni contrastanti riguardo l’obbligatorietà da parte del datore di lavoro di obbligare i propri dipendenti a sottoporsi a tale pratica; si cita, ad esempio, l’art. 2087 del Codice Civile che prevede, in sostanza, che il datore di lavoro metta in atto tutte quelle attività necessarie per la tutela psico-fisica del lavoratore. Se ci si soffermasse a questo, si direbbe che il datore di lavoro ha tutto il diritto di sottoporre a vaccino i propri dipendenti senza che si possano rifiutare. Ma così non è. Altre scuole di pensiero, opposte a questa, ricordano che l’art. 32 della Costituzione prevede che ogni cittadino si possa sottoporre liberamente alle cure mediche, e che quindi nessuno possa obbligarlo a riceverle. Al momento, non è previsto obbligo di sottoporsi al vaccino da parte dei lavoratori, non è possibile fare accordi sindacali in merito, perché solo il Legislatore può imporre tale obbligo. Anche i medici competenti, che sono responsabili della sorveglianza sanitaria in azienda (ove prevista), non possono imporre l’obbligo del vaccino ai lavoratori. Il datore di lavoro, in stretta collaborazione con il medico competente, somministra attività di informazione e formazione in merito.

 Certi di aver fatto cosa gradita, restiamo a disposizione per una consulenza dettagliata.

 

Gli allegati da consultare:

Disposizione normativa. 2

Informativa per i lavoratori 2

Vaccinazione SARS-CoV-2. 3

Link utili: 4

Vaccinazione anti COVID-19 con vaccino Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty) 4

Link utili 6                                    

Disposizione normativa

 

Informativa per i lavoratori

Perché è opportuna una vaccinazione anti-COVID-19?

Nella maggior parte dei casi, un’infezione da SARS-CoV-2 ha un decorso lieve e senza complicazioni. Tuttavia soprattutto le persone anziane, ma anche quelle affette da malattie croniche, hanno un rischio significativamente più elevato di decorso grave con complicazioni.

Un decorso grave può manifestarsi anche nelle persone più giovani senza malattie croniche, ma molto più raramente che negli anziani.

Un’infezione può comportare limitazioni di lunga durata per la salute, anche nelle persone più giovani.

A causa del gran numero di casi di malattia con decorso grave, l’assistenza sanitaria è sovraccaricata e non può più essere garantita integralmente alla popolazione.

La vita sociale ed economica degli individui e della società è fortemente limitata dai provvedimenti per il contenimento della pandemia di SARS-CoV-2. Meno persone si ammalano, prima sarà possibile tornare alla normalità nella vita quotidiana.

La tecnologia dei vaccini a mRNA, disponibile in una prima fase, è in sperimentazione da anni e trova ora un impiego clinico. Negli studi clinici della fase III i vaccini a mRNA hanno evidenziato un ottimo profilo di efficacia e di sicurezza. Per l’individuo vaccinarsi è molto più sicuro che contrarre un’infezione con le sue conseguenze potenzialmente gravi.

La vaccinazione può impedire gran parte dei casi di malattia. Ciò comporta una forte riduzione dei decorsi gravi e dei decessi e quindi una diminuzione delle ospedalizzazioni.

Si ricorda di informare il personale addetto alla vaccinazione di tutte le condizioni mediche, compreso:

  •   allergie;
  •   febbre;
  •   disturbi emorragici o terapia anticoagulante in atto;
  •   immunodepressione o terapia medica che interessa il sistema immunitario in atto;
  •   stato di gravidanza;
  •   allattamento;
  •   inoculazione già avvenuta di un vaccino COVID-19 diverso.

 

Injury compensation program

Il Countermeasures Injury Compensation Program (CICP, Programma di contromisure per il risarcimento di danni) è un programma federale che può aiutare a pagare i costi dell’assistenza medica e altre spese specifiche di alcune persone che sono state seriamente danneggiate da certe medicine o vaccini, compreso questo vaccino. In generale, una richiesta di risarcimento deve essere presentata al CICP entro un anno dalla data di ricevimento del vaccino. Per ulteriori informazioni su questo programma, visitare il sito www.hrsa.gov/cicp/ o chiamare il numero 1-855-266-2427.

 

Vaccinazione SARS-CoV-2

Nota informativa

1 Il vaccino “Pfizer-BioNTech COVID-19” è usato al fine di prevenire la malattia COVID-19 causata dal virus SARS-CoV-2.
2 Il vaccino induce il nostro organismo ad attivare un meccanismo di protezione (quale la produzione di anticorpi) capace di prevenire l’ingresso nelle nostre cellule del virus responsabile di COVID-19 e di prevenire quindi l’insorgere della malattia.
3 Il vaccino “Pfizer-BioNTech COVID-19” può essere somministrato a partire dai 16 anni d’età.
4 In base alle attuali conoscenze scientifiche la somministrazione del vaccino non può essere raccomandata né controindicata alle donne in gravidanza ed in fase di allattamento. La somministrazione del vaccino potrà essere effettuata solo successivamente all’analisi, caso per caso, con la figura professionale sanitaria di riferimento, dei potenziali rischi e dei potenziali benefici per la madre, il feto ed il neonato.
5 Il vaccino è somministrato mediante iniezione nella parte alta del braccio. Esso richiede 2 dosi, a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.
6 Possono essere necessari fino a 7 giorni dopo la seconda dose del vaccino per sviluppare la protezione contro il COVID-19. Il vaccino potrebbe non proteggere completamente tutti coloro che lo ricevono. Infatti, l’efficacia stimata dalle sperimentazioni cliniche (dopo due dosi di vaccino) è del 95% e potrebbe essere inferiore in persone con problemi immunitari. Anche dopo somministrazione di entrambe le dosi del vaccino, si raccomanda di continuare a seguire scrupolosamente le raccomandazioni delle autorità locali per la sanità pubblica, al fine di prevenire la diffusione del COVID-19.
7 Il vaccino “Pfizer-BioNTech COVID-19” contiene un RNA messaggero che non può propagare sé stesso nelle cellule dell’ospite, ma induce la sintesi di antigeni del virus SARS-CoV-2 (che esso stesso codifica). Gli antigeni S del virus stimolano la risposta anticorpale del vaccinato con produzione di anticorpi neutralizzanti. RNA messaggero è racchiuso in liposomi formati da ALC-0315 e ALC-0159 per facilitare l’ingresso nelle cellule.
8 Il vaccino può causare reazioni avverse. Tali reazioni possono essere:

Molto comuni (possono interessare più di 1 paziente su 10):

·         dolore, arrossamento, gonfiore nel sito di iniezione;

·         stanchezza;

·         mal di testa;

·         dolori muscolari;

·         brividi;

·         dolori articolari;

·         febbre.

Non comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100):

·      ingrossamento dei linfonodi.

Rare. Sono state segnalate alcune rare gravi reazioni allergiche in seguito alla somministrazione del vaccino “Pfizer-BioNTech COVID-19” durante la vaccinazione di massa, al di fuori degli studi clinici. I sintomi di una reazione allergica includono:

·      orticaria (protuberanze sulla pelle che sono spesso molto pruriginose);

·      gonfiore del viso, della lingua o della gola;

·      respirazione difficoltosa.

9 Non si può contrarre la malattia COVID-19 in seguito alla somministrazione del vaccino, perché l’RNAm inoculato non può indurre la replicazione del virus.
10 Non è possibile al momento prevedere danni a lunga distanza.

 

Link utili:

 

Vaccinazione anti COVID-19 con vaccino Pfizer mRNABNT162b2 (Comirnaty)

FAQ AIFA

Si riportano di seguito alcune FAQ dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco).

Come agisce?

I virus SARS-CoV-2 infettano le persone utilizzando una proteina di superficie, denominata Spike, che agisce come una chiave permettendo l’accesso dei virus nelle cellule, in cui poi si possono riprodurre. Tutti i vaccini attualmente in studio sono stati messi a punto per indurre una risposta che blocca la proteina Spike e quindi impedisce l’infezione delle cellule. Il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) è fatto con molecole di acido ribonucleico messaggero (mRNA) che contengono le istruzioni perché le cellule della persona che si è vaccinata sintetizzino le proteine Spike. Nel vaccino le molecole di mRNA sono inserite in una microscopica vescicola lipidica che permette l’ingresso del mRNA nelle cellule.  Una volta iniettato, l’mRNA viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. Le proteine prodotte stimolano il sistema immunitario a produrre anticorpi specifici. In chi si è vaccinato e viene esposto al contagio virale, gli anticorpi così prodotti bloccano le proteine Spike e ne impediscono l’ingresso nelle cellule. La vaccinazione, inoltre, attiva anche le cellule T che preparano il sistema immunitario a rispondere a ulteriori esposizioni a SARS-CoV-2 Il vaccino, quindi, non introduce nelle cellule di chi si vaccina il virus vero e proprio, ma solo l’informazione genetica che serve alla cellula per costruire copie della proteina Spike. Se, in un momento successivo, la persona vaccinata dovesse entrare nuovamente in contatto con il SARS- CoV-2, il suo sistema immunitario riconoscerà il virus e sarà pronto a combatterlo. L’mRNA del vaccino non resta nell’organismo ma si degrada poco dopo la vaccinazione.

La sperimentazione è stata abbreviata per avere presto il prodotto?

Gli studi sui vaccini anti COVID-19, compreso il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty), sono iniziati nella primavera 2020, perciò sono durati pochi mesi rispetto ai tempi abituali, ma hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di persone: dieci volte superiore agli standard degli studi analoghi per lo sviluppo dei vaccini. Perciò è stato possibile realizzare uno studio di grandi dimensioni, sufficienti per dimostrare efficacia e sicurezza. Non è stata saltata nessuna delle regolari fasi di verifica dell’efficacia e della sicurezza del vaccino: i tempi brevi che hanno portato alla registrazione rapida sono stati resi possibili grazie alle ricerche già condotte da molti anni sui vaccini a RNA, alle grandi risorse umane ed economiche messe a disposizione in tempi rapidissimi  e alla valutazione delle agenzie regolatorie dei risultati ottenuti man mano che questi venivano prodotti e non, come si usa fare, soltanto quando tutti gli studi  sono completati. Queste semplici misure hanno portato a risparmiare anni sui tempi di approvazione.

Quanto è efficace?

I risultati di questi studi hanno dimostrato che due dosi del vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty) somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra possono evitare al 95% degli adulti dai 16 anni in poi di sviluppare la malattia COVID-19 con risultati sostanzialmente omogenei per classi di età, genere ed etnie. Il 95% di riduzione si referisce alla differenza tra i 162 casi che si sono avuti nel gruppo degli oltre 18mila che hanno ricevuto il placebo e i soli 8 casi che si sono avuti negli oltre 18mila che hanno ricevuto il vaccino.

Il vaccino può provocare la malattia COVID-19 o altre alterazioni genetiche?

Questo vaccino non utilizza virus attivi, ma solo una componente genetica che porta nell’organismo di chi si vaccina l’informazione per produrre anticorpi specifici. Non sono coinvolti virus interi o vivi, perciò il vaccino non può causare malattie. L’mRNA del vaccino come tutti gli mRNA prodotti dalle cellule si degrada naturalmente dopo pochi giorni nella persona che lo riceve.

Le persone che soffrono di allergie possono vaccinarsi con il vaccino COVID-19 mRNA BNT162b2 (Comirnaty)?

Le persone con una storia di gravi reazioni anafilattiche o di grave allergia, o che sono già a conoscenza di essere allergiche a uno dei componenti del vaccino mRNA BNT162b2 (Comirnaty) dovranno consultarsi col proprio medico prima di sottoporsi alla vaccinazione. Come per tutti i vaccini, anche questo deve essere somministrato sotto stretta supervisione medica. Le persone che manifestano una reazione allergica grave dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino non devono ricevere la seconda dose. Nei soggetti a cui è stato somministrato il vaccino sono state osservate reazioni allergiche (ipersensibilità). Da quando il vaccino ha iniziato a essere utilizzato nelle campagne di vaccinazione, si sono verificati pochissimi casi di anafilassi (grave reazione allergica).

Le donne in gravidanza o che stanno allattando possono vaccinarsi?

I dati sull’uso del vaccino durante la gravidanza sono tuttora molto limitati, tuttavia studi di laboratorio su modelli animali non hanno mostrato effetti dannosi in gravidanza. Il vaccino non è controindicato e non esclude le donne in gravidanza dalla vaccinazione, perché la gravidanza, soprattutto se combinata con altri fattori di rischio come il diabete, le malattie cardiovascolari e l’obesità, potrebbe renderle maggiormente a rischio di COVID-19 grave. L’Istituto Superiore di Sanità ha in atto un sistema di sorveglianza sulle donne gravide in rapporto a COVID-19 che potrebbe offrire ulteriori utili informazioni. Sebbene non ci siano studi sull’allattamento al seno, sulla base della plausibilità biologica non è previsto alcun rischio che impedisca di continuare l’allattamento al seno. In generale, l’uso del vaccino durante la gravidanza e l’allattamento dovrebbe essere deciso in stretta consultazione con un operatore sanitario dopo aver considerato i benefici e i rischi.

Le persone con malattie croniche, diabete, tumori, malattie cardiovascolari possono vaccinarsi?

Sono proprio queste le persone più a rischio di una evoluzione grave in caso di contagio da SARS- CoV-2, proprio a loro, quindi, si darà priorità nell’invito alla vaccinazione.

A chi bisogna rivolgersi per vaccinarsi?

La campagna di vaccinazione si svolgerà in più fasi successive, i cittadini saranno invitati ad effettuare la vaccinazione in un ordine di priorità definito dal rischio per le persone di infettarsi e di sviluppare la malattia con conseguenze gravi. Nella fase iniziale la vaccinazione sarà riservata al personale sanitario e al personale e agli ospiti delle residenze per anziani e le vaccinazioni saranno effettuate dal personale dei servizi vaccinali nei 286 ospedali definiti dal Piano nazionale di vaccinazione COVID-19. Lo stesso personale vaccinatore si recherà nelle residenze per anziani per la vaccinazione.

Come funziona la procedura di iniezione?

Durante la manipolazione del vaccino e l’iniezione, come per qualsiasi iniezione intramuscolare, esiste un rischio di contaminazione degli aghi e delle siringhe usate da parte di germi presenti nell’ambiente che, in caso di scorretta procedura, potrebbero essere iniettati insieme al vaccino. Se accade possono manifestarsi infiammazioni del sito di iniezione di diversa intensità fino all’ascesso purulento. Per evitare questo rischio si devono adottare tecniche asettiche: in particolare ridurre al massimo l’esposizione all’ambiente degli aghi e del becco della siringa. La procedura prevede l’uso di una siringa da 3ml per prelevare il liquido di diluizione da iniettare nel flaconcino multidose. Quindi, dopo la diluizione, il prelievo di 0,3 ml di vaccino e l’iniezione. Questa procedura è fattibile con normali siringhe standard da 3 o 5 ml, per la diluizione e da 1 ml per l’iniezione (tipo insulina).

Saranno vaccinati soltanto i cittadini italiani?

Secondo lo schema di priorità definito nel Piano vaccini saranno vaccinate tutte le persone presenti sul territorio italiano, residenti, con o senza permesso di soggiorno ai sensi dell’articolo 35 del testo unico sull’immigrazione.

Per ulteriori informazioni:

  • Chiedere al fornitore della vaccinazione.
  • Visitare il sito del CDC;
  • Visitare il sito della FDA;
  • Contattare il dipartimento della sanità locale o statale.

Link utili

 

Circolare a cura di “FISCALFOCUS”