Stipendi e compensi: tracciabilità obbligatoria
L’assoluto divieto di corrispondere la retribuzione, ivi compresi gli anticipi, attraverso il denaro contante direttamente al lavoratore, a prescindere dalla tipologia contrattuale intercorrente, viene chiaramente evidenziata nel comma 911.
Vi rientrano:
a) i rapporti di lavoro subordinato;
b) i contratti di collaborazione coordinata e continuativa;
c) gli ulteriori contratti di lavoro, oltre il vincolo associativo, stipulati dai soci delle cooperative;
L’obbligo (comma 910) imporrà ai datori di lavoro ed ai committenti di corrispondere quanto dovuto al proprio personale o ai prestatori in presenza di un contratto di collaborazione attraverso uno dei seguenti mezzi:
1) bonifico sul conto corrente identificato dal codice IBAN dal lavoratore;
2) strumenti di pagamento elettronico;
3) pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale dove il datore di lavoro abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento;
4) emissione di un assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato.
Il comma 912 afferma che la firma apposta dal lavoratore sulla busta paga non costituisce, in alcun modo, prova dell’avvenuto pagamento della retribuzione.
La violazione dell’obbligo della tracciabilità delle retribuzioni comporterà il pagamento di una sanzione amministrativa (comma 913) compresa tra 1.000 e 5.000 euro. Nulla di più afferma il Legislatore e, quindi, si è in attesa dei chiarimenti che sicuramente perverranno dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, circa la diffidabilità della sanzione che va intesa per ogni violazione commessa e per ogni lavoratore a cui si riferisce.
La “ratio” della disposizione appare evidente: si vuole sottolineare il principio che l’unica attestazione dell’avvenuto pagamento della retribuzione è rappresentata dalla “traccia” lasciata in uno dei quattro modi per pagare indicati dal Legislatore.
Entro la fine di marzo 2018 l’Esecutivo è chiamato a stipulare una convenzione con le associazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori maggiormente rappresentative sul piano nazionale, con l’Associazione Bancaria Italiana e con Poste Italiane SpA, finalizzata ad individuare gli strumenti idonei a promuovere la conoscenza e la corretta attuazione delle disposizioni introdotte.