Covid-19: Suggerimenti operativi per una corretta gestione del piano ferie in funzione delle ferie all’estero

L’emergenza Covid-19 causa ancora oggi, nonostante la diminuzione dei contagi e la progressione del piano vaccinale nazionale, limitazioni negli spostamenti da/per l’estero, e ora che si avvicina il periodo feriale si tornerà a viaggiare, con conseguenza che il rientro in Italia non è sempre libero da quarantena.

Alcuni lavoratori al rientro in Italia potrebbero non presentarsi al lavoro per rispettare la quarantena, altri potrebbero invece riprendere l’attività senza rispettare le disposizioni nazionali.

In entrambi i casi il comportamento del lavoratore potrebbe provocare non pochi problemi di gestione all’interno dell’azienda.

Il Consiglio dei Ministri ha deliberato la proroga dello stato di emergenza sul territorio nazionale fino al 31 luglio 2021, con il Decreto Legge 22 aprile 2021, n. 52, in conseguenza del perdurante rischio sanitario connesso alla diffusione del nuovo virus SARS-CoV-2 e alla patologia ad esso associata, COVID-19.

La disciplina generale per gli spostamenti da/per l’estero è contenuta nel DPCM 2 marzo 2021 e nell’Ordinanza 14 maggio 2021 del Ministro della Salute, in vigore dal 16 maggio al 30 luglio 2021.

Il DPCM continua a basarsi su cinque elenchi di Paesi per i quali sono previste differenti misure.

Si ricorda che l’azienda con riferimento al punto 1 del Protocollo Anti Contagio condiviso fra Governo e Parti Sociali a stabilirlo, oltre agli articoli 18 e 37 del D.Lgs. 81/2008 ha obbligo fondamentale di informare i lavoratori delle prassi stabilite dal legislatore nell’ambito dell’emergenza Covid-19.

È quindi fondamentale che i datori lavoro segnalino ai propri dipendenti, che magari si apprestano a utilizzare le ferie, quali sono i paesi a rischio e quali comportamenti dovranno seguire al rientro; possono farlo attraverso un’informativa contenente le misure previste dai diversi paesi per gli spostamenti da e per l’estero.

Sarà inoltre utile specificare se eventuali periodi di quarantena saranno tollerati o meno dal datore di lavoro al rientro dalle ferie: nei casi in cui l’attività lavorativa non possa essere gestita da remoto in modalità smart, l’azienda potrebbe infatti subire un danno organizzativo e, di conseguenza, produttivo.

Riconoscere il periodo di quarantena ai lavoratori non è un obbligo del datore di lavoro, che tuttavia dovrà specificare chiaramente se eventuali periodi di quarantena dovranno essere ricompresi nel periodo di ferie accordato, pena considerarli assenze ingiustificate al fine di evitare contenziosi nel merito.

Per una panoramica aggiornata e attuale si consiglia di consultare periodicamente l’elenco dei vari Paesi e le relative limitazioni nel sito http://www.viaggiaresicuri.it/ con